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Basilea. 

Cf Concilio di Basilea.

Battesimo (Gr. " lavare ", o " immergere "). 

Il sacramento fondamentale della " rinascita " che fa membri della Chiesa e perciò capaci di ricevere gli altri sacramenti. Lavati con l'acqua e consacrati dallo Spirito Santo (Gv 3,5; Mt 28,19), con la fede e il pentimento, i battezzati sono purificati dal peccato, diventano partecipi della morte e risurrezione di Cristo e cominciano in lui una nuova vita (Rm 6,3-11). Nei primi secoli, il battesimo era di solito seguito subito dalla confermazione e dalla comunione. Questa prassi è tuttora conservata dagli Ortodossi. Il battesimo è necessario per la salvezza, ma può essere sostituito dal battesimo di sangue (martirio), o dal battesimo di desiderio (il desiderio implicito o esplicito di essere battezzati; DS 1524; FCC 8.057). Cf Catecumeni; Carattere; Iniziazione; Sacramento.

Battesimo dei bambini. 

Si tratta dei bambini nati da genitori cristiani. Il NT insinua la pratica del battesimo dei bambini quando parla di intere famiglie che abbracciano la fede e che vengono battezzate (cf At 10,1-48; 16,15.33; 18,8; 1 Cor 1,16). Nel secolo III, troviamo san Cipriano (morto nel 258) e Origene (circa 185 - circa 254) che si richiamano esplicitamente al battesimo dei bambini, mentre Tertulliano (circa 160 - circa 225) contesta questa prassi. All'inizio del V secolo, il battesimo dei bambini sembra largamente diffuso per non dire universale. Al tempo della Riforma, prima gli Anabattisti, poi i Battisti e altri gruppi rigettarono il battesimo dei bambini come opposto alla scelta personale e consapevole per Cristo che è richiesta a ogni battezzato. D'altra parte, siccome tutti gli esseri umani sono chiamati alla salvezza eterna, la Chiesa afferma il diritto e il dovere di battezzare i bambini dei genitori cristiani (cf DS 2552-2562; 3296), purché almeno uno dei genitori sia d'accordo e vi sia la speranza che il bambino riceverà un'educazione cristiana (cf CIC 867-868). Il battesimo dei bambini può essere differito se ciò può servire a preparare i genitori ad assumere meglio le loro responsabilità di cristiani. Nella Chiesa d'Oriente, il battesimo dei bambini è seguito immediatamente dalla cresima e dall'Eucaristia. Il nuovo Rito della Chiesa Cattolica per il battesimo degli adulti segue questa prassi. I bambini, invece, ricevono solo il battesimo. La comunione e la cresima (in questo ordine) sono tramandati finché abbiano raggiunto almeno l'uso di ragione. Cf Anabattisti; Battesimo; Battisti; Pelagianesimo; Sacramento.

Battesimo per aspersione. 

In casi urgenti, si asperge (anziché versare) tre volte il battezzando con acqua.

Battesimo per immersione. 

Questa forma di battesimo era una volta molto diffusa, mentre oggi si trova solo presso i Siriani sia orientali che occidentali. Consiste nel versare tre volte acqua sul battezzando mentre questi è già immerso nell'acqua o sta per immergersi. Cf Siriani Ortodossi.

Battesimo per immersione totale. 

È la forma di battesimo più comune tra gli Ortodossi Orientali e molti Battisti dell'Occidente. Il corpo intero del battezzando, o almeno il capo, è completamente sommerso tre volte nell'acqua. Cf Chiese Orientali.

Battesimo per infusione. 

È la forma di battesimo che consiste nel versare tre volte l'acqua sul capo del battezzando. Introdotto inizialmente per i malati che non potevano essere immersi nella piscina, questa forma è divenuta nel XIII secolo la forma comune di battesimo tra gli Occidentali.

Battisti. 

Membri di una Chiesa evangelica abbastanza grande che fa risalire le proprie origini all'inizio del secolo XVII, quando si staccò dalla Chiesa Anglicana. John Smyth (circa 1554-1612), chiamato l'" autobattezzatore ", perché battezzò se stesso, fondò la prima Chiesa Battista ad Amsterdam nel 1609. I Battisti riservano il battesimo per coloro che consciamente professano il pentimento dei propri peccati e la fede in Cristo. Conservano la relativa autonomia delle Chiese locali. Cf Anabattisti; Battesimo dei bambini; Evangelici.

Beati.

In senso stretto, tutti coloro che sono stati ufficialmente beatificati. In senso largo, tutti coloro che sono in cielo. Cf Beatificazione.

Beatificazione. 

L'approvazione solenne per la pubblica venerazione dopo la morte di un cristiano che abbia esercitato in vita le virtù in grado eroico. Nel 1747, Benedetto XIV riservò al Papa il diritto di beatificare. Cf Canonizzazione.

Beatitudini. 

Le otto (o nove) benedizioni pronunciate da Cristo nel Discorso della Montagna (Mt 5,3-11), che presentano delle analogie nell'AT (per es., Sal 1,1; Is 32,20) e sintetizzano la perfezione cui devono tendere tutti i cristiani. Nel " Discorso della Pianura ", parallelo in Lc 6,20-26, le quattro benedizioni, accoppiate con quattro maledizioni, sono più specifiche nelle loro esigenze. Le beatitudini, che presentano il Regno di Dio nelle sue esigenze e promesse fondamentali, hanno fornito ispirazioni a molti non cristiani. Cf Imitazione di Cristo; Regno di Dio.

Benedizione. 

Nell'uso cristiano, si intende con questo termine una dichiarazione autorevole, un'invocazione o una concessione di grazia e ratifica divina, accompagnata di solito da un segno di croce. Cf Berakàh; Consacrazione; Sacramentale.

Benedizione (col Santissimo). 

Forma di devozione eucaristica che divenne comune in Occidente a partire dal VI secolo. Un'ostia consacrata è esposta sull'altare per l'adorazione. Dopo inni, preghiere e l'uso di incenso, il celebrante benedice l'assemblea tracciando un segno di croce con l'Ostia. Cf Benedizione.

Berakàh (Ebr. " benedizione ").

Preghiera ebraica di ringraziamento a Dio (per es., Gn 24,27; Sal 28,6). Il termine cristiano " eucaristia " traduce sostanzialmente il termine ebraico berakàh.

Berith (Ebr. " obbligo ", o " alleanza "). 

Concetto ebraico fondamentale che può originariamente aver significato semplicemente un obbligo imposto da Dio o (occasionalmente) una promessa fatta da Dio. In seguito, venne ad indicare un rapporto reciproco di alleanza tra Dio e il popolo eletto. Cf Alleanza.

Bestemmia (Gr. " danneggiare il buon nome "). 

Manifestare disprezzo verso Dio e le realtà religiose con parole, pensieri e azioni (cf Es 22,27; Lv 24,10-23).

Bibbia.

Scritti sacri ispirati da Dio e che esprimono la fede ebraica e cristiana in un modo che è normativo per tutti i tempi. Cf Antico Testamento; Apocrifi; Canone delle Scritture; Critica biblica; Critica storica; Ermeneutica; Ispirazione; Libri deuterocanonici; Marcionismo; Nuovo Testamento.

Binitarismo. 

È un termine moderno con cui si indicano certe formule brevi di professioni di fede (per es., 1 Tm 2,5-6; Rm 4,24; 2 Cor 4,14) che nominano solo il Padre e il Figlio. Queste, naturalmente, si trovano anche accanto a formule trinitarie (per es., Mt 28,19; 2 Cor 13,13). Il binitarismo può anche significare quell'eresia che nega la divinità dello Spirito Santo e che ammette in Dio due sole persone. Cf Concilio Costantinopolitano I; Professione di fede; Trinità.

Bizantini.

Cf Cristiani bizantini.

Bogomili (Slavo " cari a Dio ").

Sètta dualista e doceta del Medioevo. Fu per un certo tempo appoggiata da Bisanzio. Si ritiene che i fondatori siano stati un prete di nome Geremia (bulgaro della metà del X secolo) e un certo Teofilo che fu molto attivo tra il 927 e il 950 (Bogomilo è la traduzione slava di Teofilo). Il disprezzo per la materia portò i Bogomili a rigettare:

a) l'AT (eccetto i passi profetici che si riferiscono a Cristo e i Salmi) e

b) varie pratiche " materiali " come la venerazione delle immagini (compreso il crocifisso), il battesimo di acqua, qualsiasi forma di battesimo dei bambini, e il matrimonio. L'unica preghiera ammessa era il Padre nostro.

La sètta si diffuse rapidamente nei Balcani, specialmente in Bulgaria, ma, con la venuta dei Turchi, molti suoi aderenti si fecero musulmani. I Bogomili influirono sull'origine degli Albigesi. Cf Albigeismo; Càtari; Docetismo; Dualismo; Gnosticismo; Manicheismo; Marcionismo; Priscillianismo.

Breviario. 

Nome che si dà in Occidente al libro o ai libri usati per la preghiera quotidiana dai sacerdoti e da altri. Contiene tutti i salmi, una varietà di inni, di letture della Scrittura, dei Padri e di altri scrittori spirituali (cf SC 83-101; PO 5, 13). Cf Liturgia delle Ore.

Buddismo (Sanscrito " illuminato ").

È una religione del mondo, fondata in India da Siddharta Gautama Buddha (circa 563 - circa 483 a.C.). Esiste in due forme: il Buddismo Hinayana (Sanscrito " piccolo veicolo "), o Theravada (Pali " vecchia dottrina "): si trova in Birmania, nello Sri Lanka, in Tailandia e altrove. L'altra forma è il Buddismo Mahayana (Sanscrito " grande veicolo "): si trova in Cina, in Giappone, Corea, Mongolia, Tibet e altrove. Sotto l'albero Bodhi (l'albero dell'illuminazione), il principe Gautama divenne illuminato intorno alle quattro verità fondamentali:

a) l'esistenza umana è dolore;

b) la causa del dolore è il desiderio;

c) il dolore cessa con la liberazione da ogni forma di desiderio;

d) la cessazione del dolore può essere raggiunta attraverso la ottupla via della liberazione.

Questa ottupla via comprende: la retta conoscenza delle quattro verità enunciate, la retta intenzione, il retto parlare, il retto agire, la retta occupazione, il retto sforzo, il retto controllo delle sensazioni e delle idee, la retta concentrazione.

Questa via promette l'annientamento del dolore (il quale si nutre di desiderio) e porta al nirvana (Sanscrito " l'essere estinto "), ossia ad uno stato di pace completo (cf NA 2). Le scritture buddiste esistono in Pali (Sri Lanka) e in Sanscrito (India). Le due dottrine fondamentali del Buddismo sono:

a) quella del karma (Sanscrito " azione, fede "): credere che le azioni passate sono ricompensate o punite in questa vita o in vite successive;

b) la dottrina della rinascita o trasmigrazione delle anime.

Il Buddismo Mahayana, che sorse verso l'epoca di Cristo, insegna ai singoli non solo come si fa a raggiungere il nirvana, ma anche come si può diventare altrettanti Buddha e così salvare altri. Questa forma di Buddismo comprende il culto di vari dèi e diversi elementi sincretisti. Cf Reincarnazione; Religioni del mondo; Salvezza; Sincretismo; Zen.