Testimonianza di Francesco Sciarrabone
 

LA MIA CONVERSIONE

Più 14 anni fa mi trovavo in una situazione disastrosa, il fidanzamento che durava da 7 anni era finito, ed io ancora non mi ero laureato. Ormai nessuno scommetteva su di me, nessuno credeva che sarei riuscito a finire gli studi, in effetti stavo malissimo, mi sentivo impazzire, nulla sembrava confortare la perdita di quell’amore, ma il sentirmi giudicare un fallito fece scattare in me un grande orgoglio, ed una grande rabbia, per cui nonostante il mondo mi fosse crollato addosso i miei sentimenti e le preghiere di mia madre ebbero un effetto insperato, in un anno riuscii a fare il lavoro che normalmente si fa in due anni, arrivai al punto di superare due materie nello stesso giorno.

Cosi arrivai alla laurea, nel frattempo un mio parente con sua moglie che frequentavano il rinnovamento nello Spirito, venivano a trovarmi a casa e mi parlavano di Gesù, io rispondevo che conoscevo la bibbia perché l’avevo letta, (ma non conoscevo Gesù) ma loro insistevano e mi parlavano di Lui, ma quelle parole cadevano nel vuoto, non facevano su di me nessun effetto, ero troppo indurito dal dolore e dalla mia rabbia; mi invitarono anche a partecipare alla preghiera del gruppo, ci andai un paio di volte, ma l’unica cosa che sentivo dopo la preghiera era di sentirmi strano. Un giorno mentre passeggiavo in piazza questo fratello mi avvicinò e mi disse: si è liberato un posto , perché non vieni con noi a Rimini per il convegno nazionale?

Io risposi che non avevo denaro, allora il fratello mi rispose che me li avrebbe prestati lui, ma sarebbe stato lo stesso per me visto che perché prima o poi avrei dovuto restituirli, ci lasciammo che se avessi cambiato idea gli avrei telefonato entro l’una. Come un automa però andai in banca a prendere quella cifra (in realtà per la mia laurea alcuni mi avevano regalato del denaro) e così presi 210000 e andai a casa, chiedendomi come mai avevo fatto quel gesto.

Quando arrivai a casa mi dissi: non ha importanza domani li vado a mettere di nuovo in banca. Ma il fratello non aspetto la mia telefonata ma venne a casa mia è mi disse firma l’accettazione, ed ancora una volta come se qualcuno sovrastasse la mia volontà firmai senza dire niente. L’indomani partenza alle sei, sull’autobus è stato un tormento sia perché ci stavo stretto (ero dal lato del finestrino e per me che sono 1,80 di altezza non poter stirare le gambe era una sofferenza ma poi gentilmente qualcuno mi fece cambiare posto) sia perché per tutto il viaggio cantavano  in continuazione a Gesù con pause di lode e di preghiera e poi di nuovo canti, non li sopportavo più, tanto che in me c’era il desiderio di tornare indietro, e se fosse stato un treno sarei sceso alla prima stazione.

Comunque si arrivò alle quattro di mattina all’albergo e alle 6,30 sveglia colazione e via al padiglione. Quando cominciò la preghiera intorno a me vedevo visi gioiosi, gente che cantava e batteva le mani ma io ero arrabbiato con tutto il mondo e con Dio, e al vedere quella gente allegra la mia rabbia saliva ancor di più, sembrava che solo a me fosse negata la felicità, ad un certo punto nel pomeriggio nel mio cuore dissi a Dio: Signore o mi fai sentire ciò che sentono loro oppure da domani non vengo al padiglione ma me ne vado in giro per Rimini, Gesù non si lasciò sfuggire la mia velata richiesta di amore ed il suo Santo Spirito agì subito infatti dopo un poco un fratello che animava la preghiera sul palco proclamò una profezia e disse:

voi non siete qui a caso ma Io vi ho chiamati uno ad uno questa parola mi colpii perché io sapevo che non ero li per mia volontà ma (ci sono stato trascinato). E mi faceva piacere sapere che il Signore mi aveva voluto li, dopo un po’ lo stesso fratello proclama un’altra profezia: vieni a me io ti accetto cosi come sei”  questa parola mi sconvolse perché io sapevo quanti peccati avevo commesso e mi sentivo indegno di stare li soprattutto mi sentivo molto sporco e questo amore senza condizione portò una compunzione nel mio cuore di cui io non ero cosciente infatti subito dopo questa proclamazione cominciai a provare un dolore forte al centro del petto e non riuscivo a capire cosa avessi mi preoccupai perché sapevo che questo dolore è il sintomo principale dell’infarto e dicevo a me stesso non è possibile ho soltanto 31 anni, non può essere un infarto ma il dolore continuava, ad un certo punto il dolore scomparve e senza potermi trattenere né lo volevo: cominciai a piangere singhiozzando senza alcun pudore, coloro che erano vicino a me si preoccuparono ma un fratello di viaggio li rassicurava come se lui sapesse tutto quello che era successo.

Piansi per almeno una ventina di minuti senza fermarmi, quell’amore mi aveva commosso a tal punto che aveva ammorbidito la durezza del mio cuore ma tutto succedeva in maniera così intima che io stesso ne percepivo in parte gli eventi. Quando finii di piangere e mi alzai il Signore Gesù mi manifesto l’amore mediante i fratelli: un sacerdote che non avevo mai visto prima mi abbracciò e poi mi benedisse con tanto amore altri fratelli che non conoscevo mi abbracciarono e nel mio cuore c’era una grandissima gioia, mi sentivo in un mondo di amore. Mi misi a cantare anch’io al Signore e a lodarlo, e non mi fermai più.

La sera in albergo assieme a quel fratello, che sapeva suonare la chitarra non contenti di aver cantato al Signore tutto il giorno continuammo fino a tardi fin quando degli avventori che non erano li per Gesù si lamentarono. Da allora cerco di seguire il mio Dio che mi ha tirato fuori dall’angoscia e mi ha ricoperto di mille benedizioni, mi ha guarito dalla depressione, e mi ha liberato dai farmaci che prendevo ininterrottamente da 11 anni, mi ha dato una moglie che mi ama veramente e due bellissime figlie, come potrei dimenticarmi del mio Gesù, mi si attacchi la lingua al palato se mi dimentico di Gerusalemme si paralizzi la mia destra se mi dimentico di Te o Signore.

ALLELUIA, GESÙ è IL SIGNORE,

 EGLI è RISORTO DALLA MORTE  PER PORTARE ANCHE NOI NELLA VITA ETERNA! AMEN!

 

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